
Esperienza di Sant’Agostino
Dal mondo spirituale vuole aiutare noi che siamo ancore sulla terra a capire questo mondo invisibile e a rettificare i nostri concetti erronei della vita dopo la morte del corpo fisico
Dal mondo spirituale vuole aiutare noi che siamo ancore sulla terra a capire questo mondo invisibile e a rettificare i nostri concetti erronei della vita dopo la morte del corpo fisico
Sono contento di poter scrivere da oggi
quello che volevo veramente scrivere. Non penso che ci siano molte persone che
durante la loro vita sulla terra pensano, desiderano e aspettano il mondo dopo
la morte e si preparano per questo.
L’apprensione sul mondo invisibile e la
paura della morte devono essere sentimenti comuni alle persone con il corpo
fisico.
Nella seconda metà della mia vita, sono
vissuto nel timore reverenziale del mistero divino e con assoluta fede e
speranza in Dio. Poiché avevo questa fede e questa speranza, ho incontrato la
morte tranquillamente, anche se non vedevo con chiarezza il mondo verso il
quale siamo diretti dopo la morte.
Da ora in poi vorrei trasmettere nel
modo più dettagliato possibile la realtà del mondo spirituale che ho sperimentato,
e spero che questo possa giovare alla vita di quei credenti che mi ricordano e
pensano a me.
Un giorno sentii che si avvicinava la
fine della mia vita nel corpo fisico e l’inizio della mia vita come spirito. A
quel tempo, non riconobbi la mia morte fisica, ma sentii che nel mio corpo si
stava verificando un fenomeno spirituale misterioso.
Con gioia sincera, fui condotto da due o
tre donne che facevano da guida ad unirmi ad una lunga fila di persone e a
rimanere lì tranquillo. Le mie guide indossavano abiti azzurri, e il loro
splendore mi abbagliava gli occhi. Dopo avermi detto tranquillamente di
aspettare nella fila, se ne andarono via. La fila, però, non era collegata in
una direzione, e mentre la seguivo non potevo assolutamente vedere dove andavano
a finire tutte le persone che erano davanti a me.
C’erano anche tante persone che stavano
dietro di me e quasi tutte erano calme e cordiali. I loro abiti erano molto
semplici, non vistosi. Anche se non potevo vedere dove andavano le persone
davanti a me, il loro numero diminuiva e si avvicinava il mio turno.
Misteriosamente, anche senza nessuna guida, le persone davanti a me entravano
rapidamente da qualche parte. Alla fine arrivò il mio turno. Mentre esitavo non
sapendo dove andare, all’improvviso mi sentiti tirare verso l’alto nel vortice
di un vento.
Poi andai a posarmi in un posto; arrivai
là senza l’aiuto di nessuna guida. Lì potei vedere tanta gente: c’erano persone
che partecipavano ad una grande conferenza, persone che assistevano ad una
funzione religiosa, persone che studiavano in un posto simile ad una scuola,
bambini e adulti che si riunivano e andavano a passeggio di qua e di là e via
dicendo. Volevo sapere dove mai sulla terra si trovasse quel posto, ma non
riuscivo a scoprire chiaramente dove mi trovavo. Non sapevo neanche dove
dirigermi.
Andando in giro, guardando di qua e di
là, chiesi ad una donna dov’era quel posto, e lei mi guardò e disse che non
dovevo ancora saperlo, poi se ne andò. Non sapendo dove stare, non potevo che
continuare a girovagare per quella zona. Non so quanti giorni trascorsi in quel
modo.
Un giorno, tuttavia, accadde qualcosa di
strano; una luce sconosciuta apparve, mi avvolse, mi tirò su e volò in alto
nell’aria diretta da qualche parte. A un certo punto caddi dall’aria come se
fossi stato paracadutato dall’alto e in quel momento nel mio cuore si sprigionò
una gioia e una pace misteriosa e cominciai a cercare Dio, gridando: “Dio”.
Poi, finalmente, potei udire la voce di Dio che diceva: “Da oggi in poi starai
qui”.
Da quel momento in poi, cominciarono a
succedermi delle cose misteriose. Quando avevo una domanda, subito la risposta
affiorava alla mia mente, e quando dentro di me pensavo ad una cosa, essa
appariva immediatamente davanti ai miei occhi. Inoltre, quando pensavo di
andare da qualche parte, il mio corpo si muoveva già secondo quel pensiero.
Questo alla fine mi fece capire che quella non era la vita sulla terra.
A quel tempo, le situazioni del mondo
spirituale che vedevo erano ancora praticamente identiche alle esperienze che
avevo avuto sulla terra, per questo non riuscivo a distinguere fra la mia vita
con il corpo e la mia vita come spirito. Così dovevo chiedere spiegazioni agli
altri. Arrivai a rendermi conto che le persone intorno a me erano senza un
corpo.
Dopo un po’ – non so quanto tempo fosse
passato – preparai un posto fisso proprio come quello che avevo avuto sulla
terra dove potevo pregare Dio. In quel luogo pregai Dio chiedendo: “Che cosa
devo fare qui e come devo vivere?” Poi, d’un tratto, apparve da tutte le
direzioni una luce splendente e fu come se luci elettriche di decine di
migliaia di volt si fossero accese all’improvviso. In una tale atmosfera, udii
per un attimo una voce che diceva: “Tu sei tu. Perciò prega che tu diventi Me”.
Poi la voce tacque. Ma io, per quanto
pensassi, non riuscivo a capire il significato di quella voce. Così pregai Dio:
“Dio, cosa intendi quando dici:
“Tu sei tu. Perciò prega che tu diventi
Me”. Pregavo su questo punto in continuazione. Poi, un giorno, la voce comparve
di nuovo in una luce splendida e disse: “Tu sei tu, Agostino. Prega di
diventare Dio. Tu sei solo te stesso. Ora, diventa qualcuno con cui Dio sta”.
Grazie della visita
Sant’Agostino
RispondiEliminaAndando in giro, guardando di qua e di là, chiesi ad una donna dov’era quel posto, e lei mi guardò e disse che non dovevo ancora saperlo, poi se ne andò. Non sapendo dove stare, non potevo che continuare a girovagare per quella zona. Non so quanti giorni trascorsi in quel modo.